Il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) e Cardinale Arcivescovo di Barcellona, Juan José Omella, lo ha proposto I cattolici pagano alla Chiesa una “quota periodica” perché “le spazzole sono vuote” a causa delle limitazioni di capacità dovute alla pandemia di Covid-19.
“La chiusura dei templi e le limitazioni di capacità hanno causato gli incassi sono diminuiti. Molte parrocchie hanno già difficoltà ad arrivare a fine mese e le diocesi stanno elaborando piani di emergenza per garantire che possano continuare il loro lavoro pastorale e assistenziale. Per tutto questo, è urgente ripensare come coinvolgere i cattolici e i cittadini in generale in questa missione in un momento in cui i pennelli stanno finendo”, ha avvertito Omella.
Ciò è stato indicato dal Cardinale Arcivescovo di Barcellona questo lunedì, 16 novembre, nel discorso di apertura dell'Assemblea Plenaria del Conferenza Episcopale Spagnola (CEE), che durerà fino a venerdì prossimo e al quale parteciperanno in prima persona 38 dei 118 vescovi per garantire la sicurezza. Il resto dei presuli parteciperà online.
Proprio Omella lo ha dimostrato Le restrizioni sanitarie dovute alla pandemia hanno colpito i templi, che sono stati costretti a ridurre la propria capienza, con conseguenti perdite di raccolta durante le messe. Per questo motivo è nata la necessità di incentivare altre tipologie di donazioni attraverso le nuove tecnologie.
“La carità ecclesiastica non può e non deve fermarsi. La creatività e l'uso delle nuove tecnologie sì promuovere nuove forme di sostegno. È giunto il momento di stimolare l'impegno di tutti attraverso rate periodiche che permettano di affrontare progetti a medio e lungo termine”, ha osservato.
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