Il presidente della Generalitat, Pere Aragonès, ha sostenuto lunedì davanti al Re che l'importante è che il processo di negoziazione con il Governo continui, comprendendo che la stabilità “non è sinonimo di immobilità”, ma deve piuttosto servire a far avanzare le aspirazioni della società.
Lo ha detto durante la consegna dei Premi Ferrer Salat e delle Medaglie del 250° anniversario del Foment del Treball al MNAC, alla presenza del re Felipe VI, dei ministri Raquel Sánchez e José Luis Escrivá, del consigliere Roger Torrent e del sindaco di Barcellona, Ada Colau.
aragonese ha difeso che la stabilità deve avanzare e adattare le istituzioni, e avanzare “in quelli che sono i sistemi di organizzazione democratica e istituzionale di ciascuna società alle aspirazioni che questa società ha in ogni momento storico”.
Per quanto riguarda la trattativa con il governo, lo ha ricordato la sua posizione “ampiamente nota” è la necessità di un’amnistia e il diritto all’autodeterminazione come strumento per risolvere i conflitti politici.
"Questa è la nostra posizione, ma vogliamo avviare un processo negoziale affinché ciò che viene fatto in Scozia sia possibile in Catalogna", ha aggiunto.
Allo stesso modo, ha chiesto “la massima complicità” per rafforzare il catalano e ha chiesto di fare della lingua catalana una risorsa allo stesso livello delle altre grandi risorse della Catalogna.
Aragonès ha anche chiesto la co-governance dei fondi europei e la massima trasparenza di tutti i processi, oltre a disporre di infrastrutture come il Corridoio Mediterraneo: “In progetti strategici come questi mettiamo a rischio il futuro del Paese”.
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