La Procura della Corte Suprema ha decretato l'archivio dei procedimenti d'indagine che ha tenuto aperti sul patrimonio dell'emerito re Juan Carlos I. Sono quelli riferiti alle presunte commissioni illegali per l'assegnazione dell'AVE alla Mecca, quelli di il presunto utilizzo di carte 'nere' a carico di un uomo d'affari messicano, e quello relativo alla fortuna che avrebbe nascosto nell'isola di Jersey.
L'avvocato emerito del Re, Javier Sánchez-Junco, ha annunciato mercoledì che valuterà "la prossima settimana” la decisione della Procura della Corte Suprema mentre “farà eco anche alle decisioni che potrà prendere Juan Carlos I, che ha espresso in più occasioni il desiderio di tornare in Spagna.
Attraverso un comunicato, raccolto da Europa Press, la rappresentanza del monarca ha spiegato che dovrà studiare i decreti con cui il pubblico ministero Alejandro Luzón ha decretato l'archiviazione degli atti di indagine tenuti aperti sul patrimonio dell'emerito.
“I suddetti decreti, fermo restando l’approfondimento che richiedono, concludono che in nessuno dei casi che ne hanno motivato l’avvio, esistono circostanze che permettano di apprezzare l’esistenza di un atto illecito imputabile a Juan Carlos de Borbón y Borbón o una condotta che è suscettibile di rimprovero. penale", conferma l'avvocato.
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