La seconda vicepresidente, Yolanda Díaz, ha espresso il suo “rifiuto” per il caso “Mediador” che attribuisce al “vecchio sistema bipartitico” e chiede l’espulsione di queste pratiche corrotte dalla vita pubblica.
Tuttavia, ha sottolineato che ogni iniziativa di controllo e di indagine nelle sedi parlamentari corrisponde ai gruppi del Congresso e, di conseguenza, non spetta a lei, in quanto membro del Governo, pronunciarsi sulle possibili iniziative della Camera.
Nelle dichiarazioni rilasciate ai media dopo la partecipazione all'incontro “Generazione di Opportunità”, un progetto di Europa Press in collaborazione con la società di consulenza McKinsey & Company, Díaz ha sottolineato che questo complotto provoca disaffezione tra i cittadini verso la politica.
Inoltre, Il ministro del Lavoro ha anche stabilito che questo caso “ha a che fare con una Spagna che genera rifiuto” e con forme di “vecchio governo bipartitico”., motivo per cui chiede che queste pratiche siano “espulse” dalla democrazia spagnola.
“I cittadini vogliono una governance che gestisca le loro risorse e, ovviamente, senza pratiche di corruzione”, è andato più in profondità per esprimere che questo complotto è una “tristezza” che offusca l’immagine del Paese.
Riguardo alla sua preferenza per iniziative del Congresso che chiariscano questo caso, la Díaz ha affermato che non è sua responsabilità avanzare questo tipo di proposte e che saranno i gruppi parlamentari che, nei loro numerosi dibattiti, proporranno le misure che ritengono adeguata.
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