Il settore critico di EA ha ribadito la richiesta che questo partito, attualmente integrato in EH Bildu insieme a Sortu e Alternativa, tenga un congresso “senza desiderio di rottura”., ma che permette di recuperare l’idea originaria della coalizione sovranista contro la “vocazione fagocitaria” di Sortu.
Critici alla gestione di Eusko Alkartasuna, che il mese scorso In ottobre hanno già presentato circa 600 firme a sostegno della loro richiesta di tenere un congresso, hanno pubblicato questa domenica, a Vitoria-Gasteiz, un manifesto in cui esprimono la loro preoccupazione per la “marginalizzazione” di cui soffre EA all'interno di EH Bildu.
Nel manifesto, la cui presentazione Vi ha partecipato l'ex Lehendakari Carlos Garaikoetxea e leader del settore critico di EA Maiorga Ramírez, viene riferito che la “appropriazione partigiana” che Sortu sta effettuando nei confronti di EH Bildu è negativa sia per Eusko Alkartasuna che per la stessa coalizione, che viene “ridotta alle condizioni di una “sinistra nazionalista storica, condizionata dal suo passato e dal suo radicalismo ideologico”.
Di fronte a questa situazione, e vista la "resa" del management dell'EA nei confronti della formazione guidata da Arnaldo Otegi, ribadiscono la richiesta che l'Eusko Alkartasuna tenga un congresso "con l'obiettivo di invertire questa situazione".
“SENZA DESIDERIO INDISPENSABILE”
Il congresso – aggiungono – deve riunirsi “senza desiderio dirompente”, anche se con l’intenzione di ritornare all’“idea originale” di EH Bildu, consistente nel riunire “un ampio blocco progressista e nazionalista”.
Tra le altre richieste, questo settore dell'EA ritiene che nell'EH Bildu debbano essere stabiliti "impegni programmatici concordati per ogni elezione" e che la "libertà e l'indipendenza" di ogni formazione debba essere garantita su questioni non concordate per ogni elezione.
inoltre, chiede la definizione di “regole rispettose del pluralismo delle coalizioni”, per le quali chiede liste rappresentative dei partiti, portavoce a rotazione o “corali”; e, se del caso, “rotazioni nelle istituzioni” e chiede che vengano stabiliti “programmi consensuali con un’ampia base nazionalista e progressista”, che siano “accettabili dalla pluralità” della coalizione.
Da questo flusso EA Si ritiene che questo sia l'unico modo per invertire la situazione a cui ha portato la “vocazione fagocitica” di Sortu., una formazione che ha rimproverato di "non sembrare tener conto dell'esistenza di ideologie e culture politiche molto diverse, dal centrosinistra all'estrema sinistra con cui possiamo essere d'accordo, ma non confonderci e tanto meno assorbirci". ."
DA “ONNIPRESENTE” A “MANCANTE”
Tutto ciò ha portato i membri dell'EA a passare dall'essere “onnipresenti” nelle istituzioni, a ritrovarsi “quasi scomparsi e sostituiti dai nostri 'partner'”, con il rischio di “essere abbandonati da un settore dell'elettorato dell'EA”. con tali manovre."
I critici hanno lamentato che, di fronte al modo di agire di Sortu, l'atteggiamento del management di EA è stato caratterizzato da "inazione".
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