Il presidente della Regione Emilia Romagna (Nord), Stefano Bonaccini, e la deputata Elly Schlein si contendono questa domenica le primarie del Partito Democratico (PD) dopo aver conquistato un voto negli ambienti della principale formazione progressista italiana.
Bonaccini ha ottenuto il 52,87% dei voti e Schlein il 34,88% e si affronteranno domenica alle primarie, dopo aver battuto ed escluso oggi gli altri due candidati, Gianni Cuperlo (7,96%) e Paola De Micheli (4,29%), secondo un comunicato del partito.
Più di 150.000 militanti hanno partecipato alle votazioni nei “circoli” della formazione socialdemocratica.
Il PD, erede del defunto Partito Comunista Italiano, cerca di rinnovare la propria leadership dopo la fine ultimi intoppi elettorali, le ultime alle elezioni politiche dello scorso settembre in cui l'estrema destra Giorgia Meloni riuscì a raggiungere il governo nazionale.
Negli ultimi anni il partito è anche precipitato in una profonda crisi interna con diverse spaccature dovute ai cambiamenti politici.
Per questo motivo, dopo le elezioni politiche del 25 settembre, Il segretario uscente, Enrico Letta, ha promosso un processo di “rifondazione”. ovvero “costituente” del partito che si concluderà domenica prossima con le primarie.
Il candidato preferito è Bonaccini, 56 anni, con una lunga carriera nella sinistra italiana e che rappresenta la ala più pragmatica e moderata, presidente dal 2014 della Regione Emilia Romagna, il bastione “rosso” del Paese.
Lo segue Schlein, 37 anni, esponente italo-svizzero più di sinistra e ribelle. In passato è stata parlamentare europea e nel 2015 ha lasciato il Pd per disaccordi ideologici, tornando nel 2022 per essere eletta deputata.
Tra il 2020 e il 2022 è stata vicepresidente regionale di Bonaccini
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