L'avvocato della famiglia Franco, Antonio Gil, ha trasferito, nell'udienza sulle misure cautelari decretate dal Tribunale di primo grado numero 1 di A Coruña in relazione al maniero di Meirás, l'inventario dei beni e il divieto di trasferirli in quello il giudice è d'accordo–, che i suoi clienti Sarebbero aperti alla possibilità di consentire la permanenza dei beni nella proprietà attraverso un accordo preventivo “e il pagamento di un prezzo ragionevole, anche se simbolico”..
Lo ha fatto prima della prossima esecuzione provvisoria della sentenza con cui il fSono stati condannati a cedere la proprietà allo Stato, consegna fissata per il 10 dicembre e in udienza dopo la sua opposizione scritta all'inventario dei beni concordato dal tribunale e dopo Chiedono inoltre che venga concesso loro più tempo per la consegna provvisoria dell'immobile, richiesta che i ricorrenti respingono.
Agli scritti della famiglia Franco, Si aggiunge un'altra istanza dello Stato che chiede il deposito giudiziale dei beni mobili fino alla pronuncia definitiva, tesi respinta dagli eredi del dittatore. Per questa richiesta, alla quale hanno aderito la Xunta, i consigli comunali di Sada e A Coruña e il Consiglio Provinciale di La Coruña, l'avvocato dello Stato, Javier Suárez, ha argomentato "l'allarme" generato dall'annuncio della rimozione dei beni della proprietà.
COMPORRE ACCUSE SUI BENI
Nella sua argomentazione, l'avvocato di Franco ha rifiutato che tali beni mobili possano essere associati alla dichiarazione BIC del palazzo, per la quale si è fatto riferimento alla normativa regionale. In esso, precisa, "non si fa menzione dei beni e del loro eventuale collegamento con la proprietà".
In una mostra a cui ha fatto appello “buona fede” dei propri clienti, per non essersi opposto alla consegna provvisoria del maniero - in attesa della decisione del suo ricorso davanti al Tribunale Provinciale di A Coruña -, ha definito “irricevibili” le questioni sollevate dagli imputati.
Le amministrazioni hanno utilizzato lo stesso argomento per respingere la proposta franchista. Il Procuratore di Stato ha messo in dubbio se gli eredi del dittatore possano prelevare dalla proprietà "gli scudi, i rilievi, i granai, i transetti,...".
Lo ha affermato l'avvocato della Xunta “Rischiamo di perdere traccia di asset che devono restare lì”, riferendosi al maniero ed al suo contenuto e concordando con lo Stato che si debba attendere una pronuncia definitiva che stabilisca, se favorevole alle pretese dei ricorrenti, quali beni debbano far parte del patrimonio pubblico.
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