L'ex presidente della Generalitat ed eurodeputato, Carles Puigdemont ha accusato l’Unione Europea di trattare i suoi elettori come “europei di seconda classe” negandogli l’immunità come deputato europeo., dopo essere stato arrestato a settembre in Italia, e ha chiesto ai suoi elettori di non smettere di lamentarsi di questa discriminazione.
“Vi trattano come europei di seconda classe. "Non permettono ai loro rappresentanti di muoversi liberamente attraverso l'Unione Europea e di recarsi nel loro collegio elettorale.", criticato questo giovedì in un intervento telematico insieme agli ex consiglieri ed eurodeputati di Junts, Toni Comín e Clara Ponsatí, all'inaugurazione della sua sede del Parlamento europeo al numero 2 di Calle Bonaire a Barcellona.
Ha desiderato poter essere fisicamente in questo ufficio, che, assicura, è una “finestra, una vetrina, un oratore e una cassetta della posta”, e ha insistito nel chiedere e lottare per un’Europa più diversificata che aiuti a realizzare una Catalogna libera, come quello che, assicura, proclamò nell’ottobre del 2017, dopo l’1-O.
Puigdemont ha difeso che, con i suoi seggi al Parlamento Europeo, la causa catalana è più europea che mai, e ha affermato che, con i loro interventi in Aula, i leader della Commissione europea devono sentire cose che nessun altro dice loro: “Non ci hanno messo a tacere né ci hanno immobilizzato. A rischio di essere arrestati, non siamo rimasti fermi”.
Ha sottolineato quindi che l'Europa ha bisogno di cittadini impegnati e mobilitati, ma allo stesso tempo esigenti: "L'eurodomanda è la nostra risposta all'eurofobia e all'euroscetticismo".
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