Ieri Di notte il ultimo dibattito televisivo di questa campagna elettorale, che ha visto contrapposti i cinque rappresentanti dei cinque principali partiti politici in competizione a queste elezioni. Oggi, alle 23:59, si conclude ufficialmente una campagna elettorale più breve del solito, ridotto poiché si tratta delle seconde elezioni generali che abbiamo tenuto negli ultimi mesi.
La campagna è stata caratterizzata dalla diversità dei fronti, con più giochi in lizza che mai, e un sentimento permanente di provvisorietà, con numerosi cambiamenti nell’elettorato, ma anche con l'immagine del blocco sempre presente, come se tutto dovesse cambiare affinché gli equilibri di fondo restassero, a partire da domenica, esattamente gli stessi.
Oggi i partiti cercheranno di radunare grandi numeri nei comizi di chiusura della campagna elettorale, per dare un senso di forza, ma in fondo tutti sono consapevoli che questi eventi servono sempre meno a misurare il sostegno alla loro sigla. Nel 21° secolo quello che prevale su di me è l’immagine di un padiglione, non uno spot pubblicitario televisivo, ma capacità di mobilitare follower sulle reti e, soprattutto, di diffondere il messaggio attraverso diversi media che la popolazione ha a disposizione per informarsi e modulo opinione.
Arriviamo al giorno decisivo senza sondaggi, ma con un'idea abbastanza approssimativa di quello che potrà accadere domenica. La popolazione ha ben chiaro in testa chi potrebbero essere i perdenti e chi i vincitori domenica, e quella stessa idea, quell’inerzia, può essere decisiva nel impulso finale necessario per depositare una scheda elettorale in un'urna elettorale.
Il clou di questa campagna è stato, senza dubbio, il dibattito tra i candidati del dopo il giorno 4, che ha lanciato vencedores diversi a seconda dei diversi media. Ma, al di là della battaglia per la “storia”, ha lasciato sensazioni molto chiare su chi è “nel gioco” e chi no.
Domani ne avremo uno davanti a noi giornata di riflessione complicata, che può ancora modificare i sentimenti di una parte dell’elettorato. Il giorno dopo, alcuni o pochi milioni le persone decideranno il loro voto nello stesso momento depositandolo, per vari motivi molto difficili da calibrare a priori. Non cambieranno molto in termini assoluti, ma cambieranno abbastanza da, forse, sconvolgere tutto.
Quindi anche se Sappiamo molto del risultato di domenica, Sicuramente avremo delle sorprese. Le motivazioni di chi decide solo all'ultimo momento quale scheda portare alle urne restano, forse per fortuna, un mistero.
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