Oggi è il giorno. Dopo una consultazione popolare non vincolante che, secondo fonti europee, è stata la più partecipata tra quelle svolte finora, oggi si deciderà in seno all'Unione Europea se varare o meno il meccanismo che metterebbe fine al doppio cambio dell'ora primavera/estate. autunno al quale noi europei siamo abituati da decenni.
Anche se non abbiamo avuto accesso ai dati specifici della consultazione, sembra che abbiano partecipato più di quattro milioni e mezzo di cittadini, e una maggioranza pari all’80% degli europei consultati è propenso ad abrogare il cambio stagionale dell’ora e a tornare all’orario un'unica volta per ogni luogo durante tutto l'anno.
Se la Commissione decidesse finalmente di attuare questa misura, ci ritroveremmo con il presunto risparmio di milioni di euro in costi energetici che il cambio di ora comporta, ma anche con l'oblio, i malumori e i difficili adattamenti che esso comporta.
Nel caso della Spagna, in cambio del momento, si aggiunge il tradizionale dibattito su quanto male o bene sia adattato il nostro programma. Le aree in rosso hanno l'orario in anticipo mentre le aree in blu lo hanno in ritardo. La Spagna, soprattutto la sua parte occidentale, si trova in una posizione particolarmente eccentrica.
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