La Clinton ha stravinto le ultime primarie tenutesi questo fine settimana.
Sabato alle Isole Vergini la Clinton ha ottenuto i 7 delegati eletti, oltre ai 5 superdelegati che la sostengono (12 voti). L'altro superdelegato resta indipendente. Sanders non ottiene nulla su queste isole.
Domenica a Porto Rico, Clinton ha ottenuto 36 delegati e 6 superdelegati (42 voti) contro i 24 delegati e nessun superdelegato di Sanders (24 voti).
Quindi, anche se numericamente non è notevole, si tratta di due vittorie in più per la Clinton e di un aumento del suo vantaggio su Sanders di 30 voti per la prossima Convention democratica.
Domani, 7 giugno, sarà la giornata conclusiva, con le primarie in 6 stati che eleggeranno 694 delegati. Da segnalare la California (475) e il New Jersey (126).
Dei 694 delegati che i democratici eleggeranno domani, considerato il vantaggio di 285 di Clinton su Sanders, per avere più delegati dovrebbe ottenerne 490.
Guardando i sondaggi, questo risultato sembra quasi impossibile. In California, il vantaggio di Clinton è stimato lieve (di circa 3 punti) e nel New Jersey Clinton potrebbe vincere del 10%-15%, anche nel New Mexico (il prossimo stato con il maggior numero di delegati eletti domani, 34) il vantaggio di Clinton potrebbe raggiungere i 20 punti.
Non importa quanto un’inversione di tendenza darebbe a Sanders una vittoria di misura in California e un pareggio in New Jersey e New Mexico, non otterrebbe abbastanza delegati per superare il divario favorevole di Clinton.
Clinton contro Trump
Considerato il più che prevedibile duello di novembre tra Clinton (D) e Trump (R), le previsioni basate sui sondaggi indicano che c'è ancora una partita:
Politica veramente chiara: Clinton 43,8%, Trump 42,3%, indecisi 13,9%.
Sondaggio Huffpost: Clinton 42,3%, Trump 37,8%, indecisi 19,9%.
Il vantaggio a favore della Clinton, soprattutto secondo RCP, è piuttosto esiguo se si considerano percentuali così elevate di indecisi intenzionati a votare (fino a quasi il 20%).
Da domani, una volta assicurata la candidatura della Clinton, è prevedibile che l'intera partita elettorale cambierà e si concentrerà sulla rivale dell'altro partito e non sulla propria. Sanders ha due opzioni: sostenere Clinton di fronte a un male più grande come Trump, oppure restare in seconda fila (il che sarebbe interpretato come un rifiuto di Clinton), favorendo così Trump.
*** Un articolo creato da diversi commenti dell'utente Neoproyecto.
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