La leader di Adelante Andalucía e rappresentante regionale in questa regione, Teresa Rodríguez, ha chiesto al Governoe chiarire se ci sono stati ritorni caldi di persone che hanno attraversato il confine di Ceuta e dettagliare se tutti i protocolli per la cura dei migranti sono stati rispettati.
Ha anche accusato Vox di avere un file Atteggiamento “molto codardo”, quando “prende di mira” soprattutto il “bambino migrante”” ma “senza anteporre una voce all’altra” davanti al re del Marocco, Mohamed VI, che governa un Paese che “sistematicamente non rispetta” i diritti umani.
Lo ha affermato nelle dichiarazioni ai media in Senato per spiegare la mozione che la deputata Pilar González difenderà davanti a esigere il mantenimento dell’attività e dei posti di lavoro nello stabilimento Airbus nella città di Cadice Puerto Real.
Rodríguez ha insistito affinché quanto accaduto a Ceuta non venga più trattato come una “crisi territoriale” e ha anche dichiarato di non comprendere che il governo, a suo avviso, è “entrato a pieno titolo” nel quadro discorsivo di “invasione” posto da Vox, sottolineando che non permetterà che venga infranta l'integrità territoriale.
“Quella che c’è è una crisi umanitaria, derivata da una crisi politica ed entrambe devono essere risolte, prima la crisi umanitaria”, ha fatto di tutto per chiedere che vengano messe a disposizione le risorse necessarie per prendersi cura dei minori che hanno attraversato il confine e che “nessun altro muoia in mare”.
D’altro canto, ha espresso i suoi dubbi sul fatto che non si verifichino ritorni caldi e ha chiesto l’applicazione di tutti i protocolli, il che implica “assicurarsi” che i migranti arrivati a Ceuta non siano richiedenti asilo, specifica il tuo paese di origine e qual è la tua identità.
“Quando si presume che gli immigrati siano tornati immediatamente, temiamo fortemente che possano esserci o si sono verificati ritorni a caldo senza rispettare le normative e il quadro equo esistente”, ha spiegato Rodríguez.
CHIEDE DI SMETTERE DI “esternalizzare” IL CONTROLLO DEL CONFINE AL MAROCCO
Ha anche attaccato l'attuale politica di immigrazione nell'Unione Europea, che rappresenta “esternalizzare” i confini “in cambio di denaro”, che a suo avviso spinge paesi come il Marocco a fare il “lavoro sporco” in termini di “immigrazione e traffico di droga”.
Pertanto il leader di Anticapitalistas si è difeso la necessità di “riprendere il controllo” dei confini e per evitare che questo “ricatto” da parte del governo marocchino “continui a ripetersi in futuro”.
Alla fine lo ha insistito siano rispettate le risoluzioni internazionali che istituiscono un referendum di autodeterminazione per il popolo sahrawi, una questione per la quale la Spagna ha una “responsabilità storica”.
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