Sapevi che in Spagna esiste un partito politico registrato che sostiene l'unione di Spagna e Portogallo? Ebbene sì, l'iberianesimo, una richiesta che risuonava forte da tempo in Portogallo (non molto tempo fa si sapeva di un sondaggio in cui erano più portoghesi favorevoli che contrari a un'ipotetica unione con la Spagna) è arrivata nel nostro Paese.
Il partito Íber, che non parteciperà alle elezioni generali (è consapevole dell'impatto limitato della sua formazione, di cui si sa poco), è attualmente concentrato sulla diffusione di iniziative comuni tra i due paesi della penisola iberica, e si definisce secondo il seguente testo:
“Il principio che muove i creatori del Partito Iberico (Íber) è la sopravvivenza del Pianeta che abitiamo e la convivenza in armonia e rispetto di tutti gli esseri che lo popolano tra loro e con tutta la materia creata.
Poiché nel passato e nel presente l’uomo ha creato strutture di potere gerarchiche e diseguali, il nostro Partito dedicherà i suoi maggiori sforzi a definire i rapporti tra autorità-libertà, libertà-uguaglianza, conservazione-progresso, sicurezza personale-futuro tecnologico, pensiero-azione , ecologia-sviluppo, individualità-bene comune, efficienza-equità, potere-autorità morale, conoscenza generale-specializzazione, pubblico-privato, efficienza-partecipazione, memoria-solidarietà e unità-frammentazione, dovere ed etica, tra gli altri.
La lotta per garantire che la vita umana nell’unità sia il primo diritto universale accettato è uno dei desideri più lunghi e difficili dell’uomo.
La sofferenza dell'uomo culmina con la morte. Difenderemo la morte dignitosa. Proporremo una legge sul testamento biologico che contempli lo status dei malati terminali e il loro diritto di decidere quando morire.
Quella stessa consapevolezza del limite delle nostre possibilità ci spinge a cercare la solidarietà di altri partiti. La situazione di crisi che attraversano attualmente Spagna e Portogallo richiede una politica ponderata, energica e unitaria. Per questo motivo proporremo, in tutte le istituzioni in cui otteniamo una rappresentanza (consigli comunali, consigli, parlamenti), governi di unità costituiti da tutte le forze politiche elette alle urne, indipendentemente dal programma che difendono, al fine di realizzare un unico progetto, un unico programma comune per acquisire più forza, più efficacia ed evitare frammentazioni, debolezze e facili e sterili critiche da parte di chi resta fuori dal governo.
Intendiamo anche deprofessionalizzare la politica, quindi limiteremo a dodici anni la remunerazione per l’attività politica nel corso della vita.
Riformare il finanziamento dei partiti politici, il sistema elettorale, garantire che la Costituzione definisca chiaramente i rapporti tra Stato e Autonomie (o anche ridefinire l'organizzazione amministrativa dello Stato) e fare del Senato una Camera di rappresentanza territoriale più vicina ed efficace, consentirà essere anche priorità.
Senza dubbio ci sono molti ostacoli perché un giorno questa idea possa concretizzarsi, a partire dalle lingue fino all’inserimento territoriale di regioni come gli Euskadi o la Catalogna in una confederazione iberica. Pensi che questa unione sarebbe vantaggiosa per la Spagna? Aspettiamo le vostre riflessioni.
Per maggiori informazioni: partyIber
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