Oggi si è tenuto a Glasgow, Scozia, una marcia organizzato dalla piattaforma indipendentista All Under One Banner per chiedere l’indipendenza del paese dal Regno Unito e mostrare sostegno all’iniziativa del governo scozzese di indire un nuovo referendum sull’indipendenza nel 2020.
Nicola Sturgeon, Primo Ministro della Scozia, non ha mai partecipato a questo tipo di marce per l'indipendenza (anche se ha partecipato leggendo manifesti ad alcune manifestazioni elettorali) da allora si impegna a concordare nuovamente con il governo Johnson di tenere una consultazione nel quadro della legge.
Il Parlamento britannico ha riconosciuto alla Scozia il diritto di richiedere il trasferimento dei poteri da Westminster per tenere referendum., fatto che ha portato a un accordo con David Cameron per tenerne uno nel 2014 alle condizioni concordate: una domanda SI o NO, data di votazione ed età minima per partecipare.
Nel 2014, il NO all’indipendenza ha prevalso sul SI, dopo una campagna in cui l’asse principale erano le conseguenze negative dell’uscita dall’UE. della Scozia se fosse dichiarata Stato indipendente, cosa che finalmente avverrà ma nell’ambito dell’uscita dell’intero Regno Unito dall’Unione Europea il 31 gennaio, a seguito del referendum sulla Brexit in cui il SI ha vinto di 2 punti sul NO , avendo in Scozia il più grande rifiuto di lasciare l’UE.
Ora Sturgeon ha nuovamente chiesto che gli siano conferiti i poteri per tenere una consultazione in cui gli scozzesi decidono se preferiscono continuare a far parte del Regno Unito al di fuori dell’UE o se optano per separarsi dal Regno Unito e diventare un paese indipendente per richiedere il rientro nell’Unione Europea.
Johnson ha già dichiarato che non trasferirà i poteri per lo svolgimento del referendum, e Sturgeon minaccia di andare in tribunale, escludendo lo svolgimento di un referendum non autorizzato da Westminster.
Mentre la questione viene risolta, gli scozzesi si muovono in una costante incertezza che solo il tempo potrà risolvere.
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