La fine del 2019, che fino a poco tempo fa sembrava destinata ad essere tranquilla in termini di chiamate elettorali, si sta riempiendo di appuntamenti in calendario. Riflettiamo qui solo alcuni esempi, perché ce ne sono altri (e molti altri verranno eventualmente chiamati).
APPUNTAMENTI SICURI
Israele terranno le elezioni il 17 settembre. Nonostante sia un po' distante da noi, la chiamata si presenta interessante, con la consueta ampia varietà di giochi locali. Al momento il conservatore Likkud e i centristi di B&W stanno lottando per la vittoria, e nessuno sarà vicino alla maggioranza, quindi per Netanyahu sarà sempre più difficile formare un governo.
Austria Seguirà il 29 dello stesso mese. Dopo lo scioglimento della coalizione destra-ultradestra, il Partito popolare cercherà ora di trovare una maggioranza con altri partner, verdi o centristi, o addirittura di governare da solo. La grande popolarità del giovane primo ministro è il suo miglior testimonial, ma i recenti scandali e l'estrema destra, ancora fiorente, potrebbero continuare a condizionare la politica del Paese.
Il 6 ottobre è la volta di Portogallo, dove chi può sbarazzarsi dei suoi alleati meno moderati è il Partito socialista, chiaro vincitore in tutti i sondaggi e vicino alla maggioranza assoluta. L’ascesa degli animalisti apre anche alternative diverse da quelle attualmente esistenti, nel caso in cui il PS ne avesse bisogno.
polonia domenica successiva si terranno le elezioni parlamentari, con il PIS (Partito Diritto e Giustizia, conservatore) così prominente nei sondaggi che l'unico dubbio è se riuscirà anche solo a superare il 50% dei voti. Inoltre, nel 2020, in Polonia si terranno le elezioni presidenziali, nelle quali i conservatori cercheranno di continuare a consolidare il loro dominio assoluto sulla politica del paese.
Argentina Inizia ora un lungo periodo elettorale, presieduto dall'annosa disputa tra gli eredi del giustizialismo-peronismo e i loro oppositori conservatori. Cambiano i nomi, ma la tradizione continua e le elezioni sono molto vicine. Il fatto che si svolgano in più fasi aggiunge ancora più entusiasmo alla competizione, in un Paese che rimane impantanato in una profonda crisi economica e di fiducia.
PROBABILI APPUNTAMENTI
Gli appuntamenti più morbosi sono, forse, quelli non ancora fissati:
En Gran Bretagna, l'ennesima scadenza per rendere effettiva la Brexit scade il 31 ottobre. Anche Boris Johnson, il nuovo primo ministro, ha promesso di realizzarlo ai coraggiosi. Ma se le cose andassero male, nessuno esclude che, da un momento all'altro, ci sia una chiamata elettorale con la quale Johnson proverebbe a rafforzare la sua ascesa nei sondaggi per portare avanti il suo piano. Piace o no.
Italia non ha indetto ufficialmente nuove elezioni, ma potrebbe doverlo fare in qualsiasi momento. Salvini, il il numero uno della politica italiana, è stanco di essere il numero due del governo, e ha appena promosso una mozione di sfiducia che intende dissociarsi definitivamente dal Movimento Cinque Stelle per forzare una nuova alleanza con Fratelli d'Italia e/o Forza Italia. I sondaggi lo favoriscono e ottobre potrebbe essere il mese delle elezioni.
En Spagna, Dopo le elezioni del 28 aprile ci sono stati mesi di paralisi e di negoziati falliti tra il PSOE e Podemos. Pedro Sánchez proverà nuovamente a trovare un accordo a settembre, guardando sia a destra che a sinistra. Se non dovesse riuscirci, il 10 novembre ci saranno le elezioni nelle quali il suo obiettivo sarà quello di continuare a crescere per dipendere sempre meno dai patti esterni.
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